Luoghi e borghi da visitare nel Lazio incantevoli e alle porte di Roma
“Andare alla conquista del territorio, concedersi momenti indimenticabili attraverso storia, cultura , tradizioni, paesaggi e sano divertimento. Sentirsi al centro di tutto spostandosi in pieno relax e tranquillità a piccole dosi… come da sempre si gusta qualcosa di veramente speciale”
LUOGHI DA VISITARE NEL LAZIO: CITTA’REALE DOVE SI FERMA LA STORIA
Ecco uno storico borgo montano laziale In provincia di Rieti, tra le montagne del Lazio assolutamente da non perdere. Qui sorge un bellissimo borgo con centinaia di abitanti e una lunga storia da raccontare. Si tratta di un pittoresco borgo arroccato che svetta tra le montagne che nasconde leggende ed aneddoti sul nostro passato. E’ un paese di circa 490 anime che vanta origini molto antiche e in parte ancora da scoprire La fondazione di Cittareale è probabilmente attribuita a Manfredi, che costruì il borgo nel 1261 sulle rovine di un antico centro chiamato Apolline, distrutto dai Saraceni. L’attuale nome di Cittareale fu poi attribuito alla città da Carlo I d’Angiò nel 1268 il quale vi costruì anche una fortezza difensiva con lo scopo di controllare le rotte commerciali che collegavano il Regno di Sicilia con lo Stato Pontificio. Cittareale doveva infatti essere un borgo franco in cui sarebbero potuti accorrere gli abitanti dei dintorni. Il nuovo insediamento venne abitato dalle popolazioni della terra Camponesca e delle valli di Falacrine e di Radeto. Ma la recente storiografia diversamente data la fondazione di Civitas Regalis al 1329 per opera di Roberto d’Angiò che in quell’anno concesse speciali vantaggi e immunità, come cittadina fondata alle porte del Regno per resistere agli urti nemici come una sorta di scudo difensivo.
UN TERRITORIO TUTTO DA SCORPIRE NELL’ALTO LAZIO
Da visitare il polo sciistico della frazione di Selvarotonda che è, insieme a quelli del Terminillo e di Leonessa, tra i più importanti dell’Alto Lazio. Il Comune di Cittareale sorge nella Valle Falacrina; presso l’antico Vicus Phalacrinae, villaggio in cui nell’anno 9 d.C. nacque Tito Flavio Vespasiano, imperatore romano e padre di due figli anch’essi imperatori, Tito e Domiziano. Nel territorio comune ricadono il MONTE POZZONI (1.903 m s.l.m.), dalle cui pendici nasce il VELINO, il MONTE ROTA, con elevazione 1.528,3 m, il COLLE CAPODURO, alto 1.598,3 m, il MONTE CACIARO (1.657,7 m), il FORCA DI FAO (1.662,6 m), il MONTE ARCIONI (1.754,8 m), il MONTE LA SPELUCA (1.800,8 m) appartenenti ai MONTI REATINI. I ritrovamenti abbracciano un periodo storico vastissimo, partendo dalle guerre sociali dell’epoca della “romanizzazione della Sabina” fino ad arrivare al periodo medievale, passando per la Roma imperiale.
Nella zona di San Lorenzo è stata ritrovata la Villa dove nacque l’Imperatore Tito Flavio Vespasiano. I reperti ritrovati sono esposti nel Museo Civico di Cittareale, inaugurato in occasione dei festeggiamenti del bimillenario della nascita di Vespasiano, nel 2009.
Eletta recentemente “Borgo del Respiro”, insieme alle vicine Amatrice, Paganico Sabino e Leonessa, un riconoscimento ottenuto per la sua qualità dell’aria e del turismo in quanto meta di villeggianti alla ricerca di un clima ristoratore e della tranquillità di un paese dove stress e smog sono parole sconosciute e si respira aria pura di montagna.
LA STORIA DI UNA CITTADINA DALLE MILLE SORPRESE
Contesa durante il XV secolo tra le confinanti Norcia, Amatrice e L’Aquila per i suoi ricchi pascoli e per il controllo dei transiti, passò per un breve periodo alle dipendenze di quest’ultima, per entrare successivamente a far parte degli Stati mediceo farnesiani.
Dal 2005 un’équipe di archeologi della British School at Rome e dell’Università degli Studi di Perugia, conduce delle campagne di scavi sul territorio di Cittareale che hanno permesso il ritrovamento di numerosi reperti. Sembrerebbe che all’interno della cittadina ci sia una Necropoli Tardoantica – Altomedievale, di 52 sepolture, nell’area della villa pubblica. La storia di Cittareale inizia nel 568 d.C. allorquando i longobardi si spinsero di vittoria in vittoria fino a Benevento e costituirono 36 ducati trai quali quello di Spoleto. Falacrina, territorio di questo ducato, fu sede di Castaldato a testimonianza della continuità abitativa nel vicus d’età romana che aveva mantenuto alcune funzioni amministrative e giurisdizionali nell’area. Nella seconda metà del IX secolo i Saraceni, durante le loro incursioni nell’Italia Centrale, invasero anche l’alta valle del Velino. Devastarono il territorio, comprese molte strutture religiose, tra cui la pieve di S. Silvestro in Falacrina. Successivamente si manifestò una progressiva decadenza del castaldato, che sfociò nella vendita del castello di Radeto e delle sue pertinenze ai Duchi di Chiavano, che accorparono ai loro possedimenti anche il territorio della futura Cittareale. Del periodo normanno-svevo rimangono la torre triangolare intorno alla quale venne edificata la rocca e, probabilmente, il simbolo dell’aquila nello stemma comunale. La morte di Federico II, avvenuta nel 1250, provocò un forte scossone sul confine settentrionale del regno con i comuni ricadenti nello stato della Chiesa che cercarono di ampliare i loro possedimenti. Il 26 febbraio del 1266 le truppe guelfe di Carlo d’Angiò sconfissero quelle ghibelline di Manfredi di Svevia nella battaglia di Benevento: fu l’inizio della dominazione angioina sul Regno di Sicilia. Ecco quindi avvenire una nuova fondazione di Cittareale (Civita Reale) per volere di Re Roberto D’Angiò, in virtù dell’enorme importanza strategica militare e commerciale di questa zona, che divenne “la porta per il Regno di Napoli”. Alla sua fondazione concorsero gli abitanti delle terre e ville viciniori: la valle di Radeto, Falacrina e la terra Camponesca.
LO SCUDO DIFENSIVO DEI POSSEDIMENTI DELLA CHIESA
Posta alle estreme frontiere settentrionali del regno con le terre della Chiesa, a dominio della valle Nurcia, su un rilievo dell’Appennino centrale, poteva considerarsi elemento preponderante del sistema difensivo che integrava le difese naturali costituite dagli alti monti circostanti. Nel 1442 Alfonso V d’Aragona sconfisse Renato d’Angiò dando inizio alla dominazione aragonese sul Regno di Siclia. In questo periodo Cittareale si trovò ad essere oggetto delle mire di Amatrice che iniziò a minacciare il predominio dell’Aquila e depredarono la città recandovi gravi danni. La vulnerabilità della fortezza svevo-angioina che difendeva Cittareale e la situazione di incertezza che ne derivava indusse il re Alfonso II a disporre l’ampliamento della rocca. L’impresa venne affidata al celebre architetto Antonio da Settignano, coadiuvato da Troiano Mormile. La rocca Aragonese, a forma triangolare, fu costruita in tre anni, dal 1489 al 1492, sopra le fondamenta di, almeno, tre fortificazioni precedenti. Nella lotta tra Carlo V e Francesco I per il dominio dell’Italia, Cittareale si schierò dalla parte di quest’ultimo. Particolare che suscita estremo interesse è la presenza di semisfere sul rivestimento murario che sembrano incastonate nella pietra. Sulla funzione di queste semisfere si sono susseguite varie ipotesi: chi dice avessero scopo prettamente intimidatorio, quasi a dire che la Rocca assorbiva la forza delle cannonate, chi invece sostiene che siano la raffigurazione di alcune costellazioni celesti, teoria tanto affascinante quanto difficilmente dimostrabile. L’entrata principale era in alto, collegata al paese da un ponte levatoio, dove oggi è stato posto il ponte per l’accesso dei visitatori al sito. Non si è potuto invece risalire alla forma della parte alta della costruzione, anche se si può escludere la presenza dei merli che erano stati abbandonati con l’avvento delle prime armi da fuoco. Quello che stupisce di questa fortificazione è che, pur essendo solo un fortino militare, fu costruita con grande sfarzo e lusso architettonico tanto che, pare dalle ultime ricerche, fu chiamato a progettarla uno dei più famosi architetti militari dell’epoca. Molto probabilmente tanto sfarzo serviva su questa linea di confine come simbolo e “biglietto da visita” per gli incursori, quasi a voler dire che il regno era tanto ricco e potente da potersi permettere di sperperare anche solo su una rocca di difesa. Come si può notare da alcuni particolari, la Rocca non è mai stata terminata, forse per un cambiamento geopolitico nella nostra zona. Abbandonata per anni, è stata restaurata e resa in parte visitabile grazie al lavoro dell’Amministrazione Comunale.
COSA VEDERE A CITTAREALE
La chiesa di san Pietro, nella frazione di Vetozza, è costruita su un tempio di epoca romana dedicato alla dea Vacuna. In epoca medievale, la chiesa ospitò una comunità monastica alle dipendenze della potente Abbazia di Farfa. Ricostruita nel XV secolo, vi si conserva un trittico datato 1596.
Il Comune di Cittareale è il luogo dove sono presenti le sorgenti del Velino, alle pendici delle quali si erge il Santuario della Madonna di Capodacqua, in prossimità del luogo in cui la Madonna apparve a una contadina della zona.
La Chiesa di S. Maria Assunta (1396) La chiesa che aveva subito gravi danni in seguito al sisma del 1979, ritornerà presto al suo antico splendore.
La Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Lazio ha avviato un primo lotto di lavori di restauro della chiesa di S. Maria Assunta di Cittareale.
La chiesa, gravemente danneggiata dal terremoto del settembre del 1979, era già stata oggetto di lunghi lavori di restauro, purtroppo parziali, che non ne avevano permesso la riapertura alle attività religiose.’estate a Cittareale è una festa continua che coincide con la grande festa della trebbiatura…
Fin dagli anni ’60 – la prima domenica di Agosto Cittareale ospita la nota SAGRA DELLA BRACIOLA, che poi è una festa della montagna la cui promozione è lo scopo fondamentale della sagra, in cui potrete conoscere gli abitanti del borgo, molti vestiti con gli abiti tradizionali dello scorso secolo, i loro prodotti, usi e costumi (come la gara di saltarello al suono dell’organetto diatonico).
La seconda settimana di Agosto continua la rievocazione storica e vengono riaperte anche le antiche osterie per accogliere migliaia di turisti con danze e canti del luogo.
Più recente, ma non meno interessante è la sagra della Panonta, ovvero pane unto nell’olio fritto, servita rigorosamente con carne e vino rosso, che si svolge a Dicembre in concomitanza dei “presepi in piazza” delle varie contrade, e del mercatino di Natale.
BIRRIFICIO ALTA QUOTA
Il birrificio nasce nel 2010 come laboratorio sperimentale di un progetto SPRAR. Essi per la realizzazione della birra utilizzano l’acqua di Cittareale che incide in gran parte sulla qualità della birra e che, insieme a materie prime di qualità, esaltano le particolarità del prodotto finale. Il Birrificio è ormai una realtà consolidata per tutto il territorio.
LA ROCCA DI RE MANFREDI
La Fortezza è situata a monte di Cittareale Capoluogo, è stata costruita alla fine del 1400 per volere di Re Carlo D’Angiò per difendere il paese dagli attacchi nemici ed è stata ultimata da Re Manfredi.
IL MUSEO CIVICO
Il museo nasce a Cittareale a seguito della Campagna di Scavi archeologici per rendere visibili a tutti i risultati di essa. Gran parte del museo è dedicato esclusivamente alla conoscenza della dinastia Flavia ed in particolar modo alla nascita dell’Imperatore Vespasiano.
GROTTA DELLA SIBILLA
Agli inizi degli anni ’60 viene scoperta questa grotta ai piedi del Monte Pozzoni, essa è purtroppo visionabile solo da speleologi esperti, raggiunge oltre 400 metri di profondità per un’ampiezza massima di oltre 4000 metri.
VALMONTONE AL CENTRO DI TUTTO!
Come avete potuto constatare, nel raggio di una media di 30-40 Km c’è un mondo da scoprire. Il vantaggio di alloggiare a Valmontone e dintorni è quello di essere al centro di tutto, ovvero di avere tutte le località, più o meno alla stessa distanza. Così viaggiare è davvero qualcosa di speciale.
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