Castelli e borghi storici da visitare incantevoli e misteriosi: Il Castello Miramare di Trieste
“Andare alla conquista del territorio, concedersi momenti indimenticabili attraverso storia, cultura , tradizioni, paesaggi e sano divertimento. Sentirsi al centro di tutto spostandosi in pieno relax e tranquillità a piccole dosi… come da sempre si gusta qualcosa di veramente speciale”
IL CASTELLO MIRAMARE DI TRIESTE E SISSI L’IMPERATRICE D’AUSTRIA
Anche gli imperatori hanno un’anima e questa è la storia e dell’incredibile rapporto che aveva Sissi l’imperatrice d”Austria con il Castello Miramare di Trieste. C’è un aneddoto che narra che l’arciduca Massimiliano d’Asburgo, mentre nel 1855 percorreva a Trieste la strada antistante il Passeggio Sant’Andrea, ebbe un incidente con il calesse e venne subito accolto nella casa di Giuseppe Spolan, costruttore di alberature navali, dove rimase per alcuni giorni. Appresa la notizia, Francesco Giuseppe si precipitò da Vienna al capezzale del fratello, quasi un giorno di carrozza poiché la Ferrovia meridionale non c’era ancora. E’ uno dei tanti episodi privati e inediti, racchiusi nel Castello di Miramare e ora svelati da una piccola ma preziosa rassegna, “Francesco Giuseppe a Miramare. Immagini e parole”
Allestita nella storica magione nel centenario della morte dell’imperatore (Schönbrunn, Vienna 1830 – 1916). Dipinti di Carl Haase rappresentanti la coppia imperiale, stampe, litografie, pagine dell’Osservatore Triestino e del The Illustrated London News, acquerelli e una preghiera in lingua ebraica per Francesco Giuseppe costellano il percorso espositivo con inediti quali, per esempio, le due grandi cartoline realizzate a tecnica mista per la nascita e l’incoronazione di Franz, appartenenti al Museo. Così come le due litografie che lo rappresentano vestito da cacciatore o con i fratellini Massimiliano e Carlo Ludovico; o come il bozzetto per il dipinto che ricorda l’arrivo di Sissi a Miramare o l’acquarello sul matrimonio di Max e Carlotta, entrambi di Dell’Acqua. Ma vediamo più in dettaglio la storia di Sissi e il suo bellisismo rapporto con il Castello di Miramare a Trieste
Nel Castello di Miramare Massimiliano attua una sintesi perfetta tra natura e arte
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IL LEGAME TRA TRIESTE E LA PRINCIPESSA SISSI
Dopo i soggiorni e le cure termali Elisabetta ( Sissi) d’Austria ritrovò un po’ di salute e di serenità per riprendere gli impegni alla corte di Vienna. Risalgono al marzo del 1865 i suoi più celebri ritratti realizzati da Franz Winterhalter che la immortalò con lo splendido abito di gala bianco e quello in veste da camera con i lunghi capelli annodati sul petto destinato allo studio privato dell’Imperatore nella Hofburg. Incoronata nel marzo del 1867 regina di Ungheria, Elisabetta soggiornerà spesso a Palazzo Gödöllő, ma per ben 14 volte anche al castello di Miramare rimasto a disposizione dell’Impero con una parte della servitù. Le permanenze saranno però tutte abbastanza brevi in quanto rappresentavano una sosta prime di imbarcarsi su una delle navi attraccate al porticciolo del parco per raggiungere le mete predilette nei mari del Sud. Passeranno così gli anni tra Vienna, l’Ungheria e i soggiorni alle terme di Baden-Baden e Bad-Ischl per alleviare i frequenti dolori nevritici e ossei, ma i primi segni dell’età e le fatiche dei continui allenamenti del suo esile fisico iniziavano a essere evidenti. Sissi ritornerà a Trieste a fianco di Francesco Giuseppe il 16 settembre 1882 per partecipare all’Esposizione Industriale – Agricola allestita a Sant’Andrea e a una grande festa sulla nave Berenice ma il loro soggiorno sarà funestato dalla notizia di una sventata offensiva e dalle piogge battenti.
UN’ATTESA LUNGA MA RIPAGATA
Durante la permanenza in città l’imperatore commissionerà alla “Eastern Telegraph Company” un lunghissimo cavo sottomarino che nei pressi del castello di Miramare avrebbe raggiunto Corfù. Questo gli avrebbe permesso di ricevere notizie telegrafiche dell’inquieta consorte durante i suoi frequenti soggiorni nell’isola greca.
Sei anni dopo, nel dicembre del 1888, gli imperatori d’Austria s’incontreranno ancora a Miramare per trascorrervi il Natale. Fu proprio in quella occasione che Sissi otterrà il permesso di acquistare e ristrutturare una villa nel borgo Gasturi di Corfù .La chiamò Achilleion, in omaggio al suo prediletto personaggio omerico.
Dopo l’entusiasmo dei progetti, nel gennaio del 1889 la sua vita sarà sconvolta dalla tragica morte di Rodolfo a Mayerling. Si rinchiuse allora per mesi nelle stanze della Hofburg scegliendo di indossare per sempre gli abiti a lutto.Ma la rincorsa verso i suoi sogni la porteranno ancora al Castello di Miramare dove trascorrerà il Natale del 1889 raggiungendo poi Corfù per sorvegliare i lavori nella villa e nel parco circostante.
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SISSI E L’INSEGNATE DI GRECO COSTANTIN CHRISTOMANOS
Decisa a intraprendere lo studio del greco antico e moderno, nel 1891 accoglierà a corte il giovanissimo insegnante ateniese Constantin Christomanos (Atene 1867 – 1911). Questo fu immediatamente rapito dalla sua figura alta e sottile, dal suo incedere leggero, dalla sua voce lenta e sommessa scriverà in un diario i ricordi di quell’anno trascorso con lei. Attraverso le pagine del libro lei svelerà i suoi pensieri più segreti. La sua inquietudine, l’instabilità dei suoi umori e a tratti persino la sua stessa anima che si svelerà nelle conversazioni letterarie tra le stanze dei castelli o le passeggiate tra parchi e boschi. La sua felicità fu però legata al Castello di Miramare dove Elisabetta, rapita dal fascino del mare e dei venti, amava stazionare in uno spazio allestito sul ponte posteriore e protetto dai teli.
”Sono un gabbiano, volo di onda in onda” diceva nei momenti sereni, ma all’ improvviso sopraggiungevano anche pensieri di morte: “ Quando c’è tempesta e siamo in alto mare, mi faccio legare a questa sedia. Come Odisseo, perché le onde mi tentano”.
Constantin racconterà che passeggiando tra i boschi di ulivi e aranceti nell’amata isola greca di Corfù, Sissi veniva attratta da una piccola isola abbandonata e coperta di cipressi che le ricordava l’ Isola dei morti raffigurata nel famoso dipinto di Böcklin: Una volta disse: “Se non dovessi annegare in mare vorrei essere sepolta qui, dove avrò sopra di me soltanto le stelle”. Aveva però sempre la voglia di ripartire: “Le mete di un viaggio sono desiderabili soltanto perché tra noi e loro si frappone il viaggio. Se arrivassi in un posto e sapessi di non potermene più allontanare, foss’anche il paradiso, mi parrebbe di essere all’inferno… Sapere che devo presto ripartire mi emoziona e mi fa amare qualsiasi luogo” rivelando così la sua insopprimibile inquietudine. Sissi continuerà a inseguire i suoi sogni e a viaggiare verso il suo destino per ancora sei anni. Al giovane Constantin, accomiatato dopo un solo anno dal loro primo incontro, rimarrà il dono di una preziosa spilla di brillanti sormontata da una corona e il ricordo di quegli indimenticabili mesi vissuti tra mare e terra.
«C’è qualcosa di stranamente maestoso in un luogo come questo. È governato, per la maggior parte, da un silenzio perfetto».
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