Descrizione
Biglietti per Ingresso Basilica di San Vitale Sant’apollinare nuovo e Cappella di Sant’Andrea a Ravenna
- Acquistando il voucher per Basilica di san vitale Ravenna biglietti più visita di Sant’Apollinare Nuovo e la Cappella di Sant’Andrea valido anche per il mese di Agosto puoi effettuarlo nel giorno prescelto e goderti in tutta libertà tutte le meraviglie senza limiti negli orari previsti nel giorno specifico di accesso.
- pagamento on line come funziona:
- Una volta completato l’acquisto riceverai il voucher in formato PDF. Il voucher con sconto rispetto al prezzo ufficiale praticato è acquistabile solo online. Non serve un codice sconto o coupon ti presenti direttamente all’esperienza con codice qr. ,
Il voucher è utilizzabile e trasferibile ( es regalo) e soggetti al regolamento di utilizzo dell’esperienza. - Il voucher non è rimborsabile e deve essere presentato direttamente ai tornelli d’ingresso.
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Esplora tre siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO con un unico biglietto combinato punto di incontro dell’antica civiltà romana con i suoi magnifici mosaici ben conservati durante una gita a Ravenna
Vivi la grandezza dell’antica civiltà romana ammirando mosaici secolari della Cappella di Sant’Andrea, nascosti all’interno del Museo Arcivescovile. Emozionati con i mosaici del VI secolo che raffigurano la processione dei Santi nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo. Esplora l’architettura protobizantina di San Vitale a 8 facce.
LA TUA ESPERIENZA: conosci in modo più approfondito la città di Ravenna con un biglietto combinato per San Vitale e Sant Apollinare Nuovo, con una visita inclusa alla Cappella di Sant’Andrea all’interno del Museo Arcivescovile. Scoprirai una meraviglia ottagonale del VI secolo che combina elementi architettonici classici romani e bizantini. Lungo le sue pareti, le storie dell’Antico Testamento sono rappresentate utilizzando migliaia di piccole tessere per creare intricati mosaici. I mosaici adiacenti rendono un fedele omaggio ai reali romani: l’imperatore Giustiniano I e l’imperatrice Teodora. Strutture patrimonio dell’umanità dell’UNESCO pieno di tesori nascosti. All’interno scoprirai mosaici a tutta altezza di epoca bizantina, un tempo dipinti di nero da Papa Gregorio Magno per mantenere i parrocchiani concentrati sulla preghiera, e ricostruiti dopo i danni della Prima Guerra Mondiale.
.Cosa è incluso
- Accesso alla Basilica di San Vitale
- Accesso alla Basilica di Sant’Apollinare Nuovo
- Accesso al Museo Arcivescovile e alla Cappella di Sant’Andrea
BASILICA DI SAN VITALE: è testimone della grandezza dell’impero bizantino; spicca per la raffinatezza e la preziosità delle sue decorazioni e dei materiali impiegati, ma anche per l’originalità delle soluzioni spaziali adottate. La basilica fu commissionata sotto il dominio dei Goti al tempo dell’arcivescovo Ecclesio (525-526 d.C.), grazie alla considerevole somma di 26 mila soldi d’oro messa a disposizione dal banchiere Giuliano Argentario. Fu terminata quasi vent’anni dopo durante il regno dell’imperatore Giustiniano e consacrata dal vescovo Massimiano nel 547 d.C. e dedicata a San Vitale, martire dei primi secoli del Cristianesimo. Appena entrati all’interno della basilica, lo sguardo viene subito catturato dalle stupende decorazioni musive dell’abside e dagli ampi volumi che l’edificio sprigiona, nonché dall’imponente volta centrale affrescata nel XVII secolo. Risulta difficile abbracciare lo spazio con lo sguardo. La luce filtra dalle finestre creando con le decorazioni in mosaico e le superfici in marmo e pietra strani e suggestivi effetti. I capitelli a cesto riccamente decorati abbelliscono con le loro lavorazioni le sommità delle colonne. L’interno, al di sopra dei pregiati marmi, è motivo d’estasi e sorpresa: si può ammirare, infatti, uno splendido esempio di mosaico parietale con uno sviluppo in verticale che conferisce alla basilica l’aura imperiale e rappresentativa del potere politico e religioso dell’epoca.
BASILICA DI SANT’APOLLINARE NUOVO: inizialmente dedicata al Salvatore e dedita al culto ariano, a seguito della conquista bizantina della città, la basilica fu consacrata al culto ortodosso (metà del VI secolo d.C.) e intitolata a San Martino, vescovo di Tours, che si era distinto nella lotta agli eretici.
Secondo la tradizione, nel IX secolo d.C. le reliquie di Sant’Apollinare furono qui traslate dalla Basilica di Classe. Proprio in quell’occasione l’edificio ricevette la sua intitolazione a Sant’Apollinare, detta “Nuovo”.
Santapollinare nuovo appare architettonicamente molto semplice. La facciata timpanata, realizzata in mattoni, è inquadrata da due lesene e una bifora, sormontata a sua volta da due piccole finestre. In origine, sembra fosse racchiusa da un quadriportico, ma attualmente è preceduta da un semplice e armonioso portico di marmo databile al XVI secolo. Sul lato destro il bel campanile cilindrico, caratteristico delle costruzioni ravennati, risale al IX o X secolo. All’interno si ritrova uno dei cicli in mosaico d’età paleocristiana e tardoantica più famosi al mondo. Una straordinaria decorazione in mosaici percorre tutta la navata centrale. Un capolavoro di immenso valore che, dal punto vista stilistico, iconografico e ideologico, consente di seguire l’evoluzione del mosaico bizantino dal periodo teodericiano fino a quello bizantino.Le 26 scene cristologiche, risalenti appunto al periodo di Teoderico, rappresentano infatti il più grande ciclo monumentale del Nuovo Testamento e, fra quelli realizzati a mosaico, il più antico giunto fino a noi.
CAPPELLA DI SANT’ANDREA: costruita agli inizi del V secolo d.C. su volere del vescovo Pietro II, è l’unico monumento ortodosso ancora esistente in città realizzato ai tempi di Teodorico come oratorio privato al servizio dei vescovi cattolici. A seguito della conquista della città da parte dei bizantini, la cappella fu dedicata a Sant’Andrea, le cui reliquie arrivarono a Ravenna da Costantinopoli attorno alla metà del VI secolo. l’insieme decorativo della cappella è tutto un inno al Cristo Salvatore, a cui l’edificio è dedicato, in un’interpretazione chiaramente anti-ariana. La presenza del Cristo in veste di guerriero, la croce sulla spalla, il monogramma e il volto dominano in vari punti dell’apparato confermando l’interpretazione iconografica. A questo si devono aggiungere le immagini dei martiri, degli apostoli e degli evangelisti che concorrono a sottolineare il concetto di glorificazione, come affermazione ultima dell’ortodossia cattolica. In ultimo anche l’iscrizione in latino presente nel vestibolo – “O la luce è nata qui o, fatta prigioniera, qui regna libera” (“Aut lux hic nata est aut capta hic libera regnat”) – è con ogni probabilità un riferimento alla luce ortodossa che, in netto contrapposizione all’arianesimo, si riflette nel fulgore dei mosaici.
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