Posti nel Lazio da visitare: Valmontone II World War i luoghi della battaglia
Rivivete le tragiche vicende collegate alla più famosa e sanguinosa battaglia della seconda guerra mondiale a Montecassino. La devastazione di Valmontone.
Valmontone e le zone limitrofe offrono moltissimi spunti per godere di attrattive culturali. Il nostro compito è anche quello di valorizzare elementi di storia e cultura che ci appartengono. Si tratta di momenti bui e storie di sofferenze che contribuiscono alla nostra formazione culturale. Tra questi possiamo includere i percorsi di guerra tra Colleferro e Valmontone. episodi che hanno caratterizzato parte della storia più complessa e vasta che ha interessato la liberazione di Roma. Avvenuta ad opera degli alleati durante l’ultimo grande conflitto combattuto in Italia. Questo ha comportato la distruzione di interi centri storici, documentazioni e testimonianze del nostro passato.
MONTECASSINO: TOUR DEI LUOGHI DELLA BATTAGLIA
Rivivere i luoghi dove persone hanno combattuto per la nostra libertà ci fa sentire fieri del nostro passato come popolo e come persone.
E’ il caso di un percorso che si snoda su due paesi protagonisti della triste storia dell’occupazione tedesca e della devastazione. Momenti storici intrisi di ristrettezze e disagi. Ma forse proprio per questo momenti di valori intensi alla riscoperta di patriottismo condivisione e fratellanza. Sicuramente uno tra i posti nel Lazio da visitare assolutamente.
Si tratta di un percorso che parte dalla città di Colleferro, e termina a Valmontone. Colleferro in particolare è una cittadina che nel 1912, ospitava una fiorente fabbrica di esplosivi (Bombrini Parodi Delfino). Per questo motivo attirò manovalanza da ogni parte d’Italia, in special modo da Umbria e Marche. Quel piccolo agglomerato urbano adiacente alla fabbrica di esplosivi fu importante per determinare l’abbondanza di lavoro e lo sviluppo di un certo benessere. Ma attirò naturalmente l’attenzione dei bombardamenti degli aerei nemici che volevano distruggerla. Per sfuggire ai bombardamenti, i residenti si ritirarono in alcuni rifugi sotterranei ricavati dalle cave di pozzolana. Erano scavate per soddisfare le necessità di ampliamento del centro urbano sorte dopo l’apertura della fabbrica di esplosivi; i rifugi sono oggi visibili e visitabili. Sicuramente uno tra i posti nel Lazio da visitare assolutamente.
Stiamo parlando di 6 chilometri di cunicoli alti tra i 3 ed i 4 metri e larghi circa 3 metri. Formate con almeno 15 aperture esterne utilizzate per entrare ed uscire da diversi punti della città.
Gli abitanti di Colleferro, dovevano aver passato interi periodi nascosti nei rifugi.
Ciò si evince dalla presenza di locali attrezzati a cantina o ad infermeria, di una cappella di preghiera, diverse cavità adibite a stanze per riposare, un’osteria e, addirittura, dalla presenza di un locale adibito ad ufficio anagrafe (per registrare nascite e morti).
Tra il 1943 ed il 1944, all’interno dei rifugi di Colleferro si sono celebrati 14 matrimoni e 159 tra comunioni e cresime.
I rifugi sotterranei di Colleferro, oggi sono un enorme patrimonio culturale e sono visitabili su richiesta prendendo un appuntamento con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Colleferro (Centralino 06.972031), oppure in occasione di particolari eventi, sempre puntualmente pubblicati sul sito del comune stesso.
Percorsi di guerra a Valmontone e Colleferro
La distruzione di Valmontone creò il formarsi di molte centinaia di sfollati che erano rimasti senza beni e senza tetto. Trovarono trovarono rifugio nel Palazzo Doria Pamphilj. Quelli visibili oggi sono rappresentati nelle stanze degli elementi (aria, acqua, fuoco, terra), le sale dei continenti allora conosciuti (Americhe, Europa, Asia e Africa). Nella magnifica sala del principe con decorazioni Trompe-l’oeil e due cappelle private (quella del Padreterno e quella di Sant’Agnese).
Visitando Palazzo Doria Pamphilj, il fatto che gli sfollati trovarono una casa all’interno delle sue sale è ancora oggi ben visibile. E’ possibile infatti notare all’interno delle sale le tracce dei tramezzi che furono eretti per garantire un minimo di privacy. Anche le tende scorrevoli venivano utilizzate per questo scopo.
All’epoca centinaia e centinaia di persone si accalcavano negli ambienti condividendone gli spazi. Uomini donne e bambini costretti a una convivenza forzata ma uniti dalla forte volontà della sopravvivenza. Collaboravano tra loro per garantirsi un futuro soffrendo e patendo ma con una grande forza di volontà.
Una mostra fotografica permanente testimonia ulteriormente questo periodo storico.
Gli ultimi sfollati abbandonarono Palazzo Doria negli anni ’80. Ancora oggi, ogni tanto vi si recano in visita degli anziani che hanno vissuto questa esperienza.
La distruzione di Valmontone è un episodio della battaglia per Roma, molto sofferta che si innesta nella Campagna d’Italia.
Per quanto sia stato un evento tristissimo e luttuoso, per capirne le ragioni è necessario allontanarsi un po’ dal paese e guardare cosa stava succedendo intorno. E’ l’unico modo per farsi un’idea dei piani, degli errori e delle persone che hanno guidato gli eventi. Esiste un’ampia documentazione sui fatti.
Noi, l’Italia, la guerra l’avevamo già persa da quasi un anno.
Al sud era stato ricostituito un esercito, che ebbe il battesimo del fuoco a Montelungo, nell’ambito della battaglia di Cassino.
Anche al nord era stato ricostituito un esercito e, al di là del giudizio politico e storico, va detto che le formazioni dell’Italia di Salò si comportarono bene in combattimento. In particolare nella battaglia per Anzio che ci riguarda da vicino. A dare questo giudizio furono i Tedeschi, che non erano certo benevoli nei nostri confronti.
Definire questa campagna come ‘battaglia per Roma’ non è del tutto corretto.
L’obiettivo di Roma era grandissimo sul piano propagandistico, ma assai scarso su quello militare. A Roma in quanto tale non ci furono combattimenti. La dichiarazione di ‘città aperta’ era stata fatta solo dagli italiani. Ad agosto del 1943, per cui non c’era alcuna garanzia che i tedeschi non volessero combattere al suo interno. Anzi, erano stati fatti vari piani in proposito, tra cui quello di far saltare tutti i ponti sul Tevere. Il comando tedesco, però, aveva deciso che il costo politico della distruzione di Roma in battaglia fosse troppo alto. Per questo motivo aveva quindi già deciso da tempo di non combattere per la città. Il piano era ritirarsi alla svelta verso nord se non fossero riusciti a tenere Cassino, prima, e la linea Caesar, dopo. Questa è la nostra storia che caratterizza le nostre origini.
Harf consiglia: abbinare una giornata di storia rivissuta con un’affascinate visita ai musei.
Il Lazio è un percorso ritrovato con oggetti unici, custoditi in luoghi altrettanto unici.
.
VALMONTONE AL CENTRO DI TUTTO!
Come avete potuto constatare, nel raggio di una media di 30-40 Km c’è un mondo da scoprire. Il vantaggio di alloggiare a Valmontone e dintorni è quello di essere al centro di tutto, ovvero di avere tutte le località, più o meno alla stessa distanza. Così viaggiare è davvero qualcosa di speciale.
Luoghi e borghi da visitare nel Lazio è un progetto di Valmontone Family Welcome. Ideale per la tua vacanza intrisa di storia, archeologia, tradizioni, paesaggi, emozioni e cultura anche enogastronomica nel territorio del Lazio.