MISTERI DI ROMA, LUOGHI ASSOLUTAMENTE DA VEDERE SE VISITI ROMA
Come molte città europee e forse di più, anche Roma ha i suoi misteri. Luoghi che testimoniano aneddoti, accadimenti e che sono intrisi di leggende e storie da raccontare. Affrontiamo quindi le varie tappe di luoghi insoliti che esulano dalle normali vie trafficate del turismo classico. In questo articolo affrontiamo alcuni luoghi semplicemente curiosi e successivamente parleremo di musei, cripte e negozi singolari. Insieme, costituiscono delle vere e proprie attrazioni di Roma a volte tendenti all’esoterismo.
TOUR LA ROMA DEI GLADIATORI DEL COLOSSEO PER FAMIGLIE CON BAMBINI
MISTERI DI ROMA: TOUR DI CATACOMBE E CRIPTE
ROMA NASCOSTA: FONTANA DI TREVI E SOTTERRANEI
VATICANO E ROMA: I MISTERI DI ANGELI E DEMONI
ESPLORAZIONE DI ROMA CITTA’ INFESTATA DAI FANTASMI
MISTERI DI ROMA, L’OSPEDALE O CLINICA DELLE BAMBOLE
E’ il caso di un negozio molto particolare situato proprio vicino a Piazza del popolo. Dalla vetrina che si mostra vetusta, si scorgono al suo interno molte teste di bambola rotte messe l’una accanto all’altra. Frammenti di braccia e di gambe e moltissimi occhi di vetro. Si tratta di un vero e proprio ospedale delle bambole. E’ un laboratorio di riparazione che, fra le evidenti difficoltà dall’epoca moderna, è attivo a Roma da più di 60 anni.
Ma non passateci di notte, per non rivivere i temi horror del film di Chucky “La Bambola Assassina”. Il laboratorio artigianale è specializzato in riparazione di bambole ,oggetti in porcellana e antichità. Entrandoci, si percepisce l’odore acidulo della colla usata per le riparazioni ma ha il profumo di antico e di particolare. In tema di riciclo e di recupero, alimentato dalla passione questa bottega artigianale è quanto mai di moda e trasmette l’amore di chi vuole restaurare e ridare vita.

Le emozioni fanno parte di Noi e possono arrivare quando si riceve un regalo molto gradito. Proprio come accade quando viviamo una fantastica giornata di divertimento magari insieme ai nostri bambini. Regalati o regala anche un cofanetto parchi divertimento con inclusa la visita di Roma con Parchi box per scrivere una nuova pagina del libro della tua vita lasciandoti dentro un ricordo indimenticabile.
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COME CERCARE MARIA PE’ ROMA: IL PASSETTO DEL BISCIONE
Ci trasferiamo a Campo de’ Fiori e proprio mentre ammiriamo la bellissima statua di Giordano Bruno andiamo alla ricerca di altri misteri di Roma da raccontare. Ed eccoci attraversare un passaggio semi nascosto che mette in comunicazione Piazza del Biscione con Via di Grottapinta. Il Passetto del Biscione è in realtà un camminamento coperto presente lì da almeno 2000 anni. Infatti durante l’Impero romano, era uno dei passaggi che portava alla cavea del Teatro e ne ha di storie da raccontare!
Durante il medioevo vennero realizzate in quel luogo le chiese di Santa Barbara dei Librai e San Salvatore in Arco. Ed è proprio in questa chiesa, Santa Maria in Grottapinta, si trovava un’icona raffigurante la Madonna della Divina Provvidenza. Da qui nasce la nota espressione “Cercà Maria pe’ Roma”, si riferisce proprio alla difficoltà di trovare quell’icona di Maria a Roma.
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IL TEATRO DI POMPEO IN EPOCA ROMANA
Nel 55 a.C., fu costruito in quell’area il Teatro di Pompeo, che copriva una buona parte del Campo Marzio di allora estendendosi da Piazza del Biscione sino a Largo di Torre Argentina. All’epoca non era consentito costruire teatri in muratura, ma Pompeo fece comune costruire un tempio dedicato a Venere vincitrice. La cavea del teatro aveva il lato a est a forma di semicerchio, con l’estremità che andava a toccare l’odierna Campo De’ Fiori. Nei secoli successivi, sulla struttura del teatro sono stati costruiti i palazzi che oggi vediamo. Osservando attentamente via del Biscione si può ancora notare l’angolatura degli spalti teatrali. Il passetto del Biscione è quanto rimane di quest’imponente opera targata Impero romano.
La leggenda narra che il 9 Luglio 1796 la Madonna mosse gli occhi come se si fosse svegliata all’improvviso, aprendo e chiudendo le palpebre. Seguiva con le pupille la folla che si era riunita con gran clamore all’annuncio dell’evento. Poi improvvisamente smise richiudendo gli occhi, dando però l’impressione di aver un colorito della pelle più acceso di prima. Episodi del genere furono segnalati nelle chiese di tutta Roma. Parlando di curiosità scopriamo il perché del nome “Biscione” che già dal XV secolo indicava questa zona. Potrebbe essere legato allo stemma della famiglia Orsini che presenta la figura di un’anguilla, e che ha proprio lì un palazzo. Oppure potrebbe derivare da un’antica un’osteria gestita da proprietari milanesi che esponevano lo stemma con il serpente della famiglia Visconti, signori di Milano dal 1277.
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ROMA MEDIOEVALE: L’ARCO DEGLI ACETARI
Scopriamo uno scorcio di Roma medioevale sempre rimanendo a due passi da Campo de Fiori e Piazza Navona. Uno dei luoghi dei misteri di Roma è la corte degli Acetari, dove il tempo sembra essersi fermato e l’atmosfera appare incantata, un tenero ricordo di come doveva essere il rione nei tempi antichi. All’Arco degli acetari sarete accompagnati da un’aurea di mistero e dal fascino del luogo. La sua bellezza deriva probabilmente dal fatto che l’area non è direttamente accessibile su strada. Bisogna infatti superare il civico 19 di via del Pellegrino ed addentrarsi tra i palazzi per scoprire l’atmosfera incantata che questo cortile è in grado di offrire. Le scalette esterne tipiche delle case medievali, i caldi intonaci ocra e la natura che si fonde perfettamente all’architettura contribuiscono a rendere questo posto ancor più pittoresco. Appare come un quadro a cielo aperto. Ma perché si chiama così? Si pensa che derivi da ‘Acquacetosari’, detti poi ‘Acetosari’ cioè i venditori di Acqua Acetosa che presumibilmente veniva distribuita all’adiacente mercato di Campo de’ Fiori. Quest’acqua era considerata molto curativa così come viene riportato nella fontana voluta da Papa Paolo V Borghese, nei pressi della fonte a Tor di Quinto. Proprio in quel luogo potrete vedere la lapide che riporta la seguente iscrizione:
RENIBVS ET STOMACHO SPLENI IECORIQVE MEDETVR MILLE MALIS PRODEST ISTA SALVBRIS AQVA (Quest’acqua salubre cura i reni, lo stomaco, la milza, il fegato e giova ad altri mille mali).
Un’acqua apparentemente miracolosa tanto che Alessandro VII Chigi apprezzò gli dedicò una monumentale esedra in travertino, recante lo stemma dei Chigi con le sei cime e la stella. Pregevole opera architettonica da ammirare su progetto di Andrea Scacchi e Maracantonio De Rossi.
