Valmontone è oggi considerato uno dei centri più importanti della zona sud della provincia romana e polo turistico in virtù della sua vicinanza alla Capitale e della sua ottima rete di collegamenti. La città si erge su un colle tufaceo a 330 metri sul livello del mare e si caratterizza per un paesaggio collinoso e ricco di verde. questo anche grazie anche alla presenza del fiume Sacco e di numerose fonti d’acqua. Le origini della città sono incerte e stando alla leggenda pare che sia stata fondata da Glauco, figlio di Minosse, e chiamata in origine Labicum.
Successivamente divenne colonia degli Albani e molto spesso entrò in conflitto con Roma.
Il nome Valmontone appare per la prima volta nel 1139 e sta a significare “valle soprastata da un monte” e questo in virtù del fatto che il centro storico sorgeva appunto su un monte.
La storia recente di Valmontone ha inizio nel 1208 quando Innocenzo III comprò la terra di Valmontone e ne affidò la gestione al figlio Riccardo. Da quel momento la città divenne una meta molto amata da personaggi illustri e da pontefici. Crebbe così sia dal punto di vista urbano che sociale. In seguito, a causa di alleanze sbagliate, Valmontone conobbe un periodo di decadenza dal quale poté riprendersi solo nel 1634. In quel momento venne acquistata dalla casata del principe Camillo Pamphilii, e conobbe un periodo di grande splendore.
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale Valmontone venne gravemente danneggiata e fu al centro di sanguinosi eventi per i quali è stata successivamente insignita della medaglia d’argento al valore.
Nel 1944, gli Alleati, sbarcati ad Anzio, pianificarono l’ operazione Shingle con l’obiettivo di riprendere il controllo su Roma. Valmontone, nell’ambito dell’operazione Diadema fu una tappa significativa dell’avanzata, trovandosi sulla strada per la capitale.
Il 29 maggio 1944. Attraverso la breccia di Cisterna il generale Clark, nella giornata del 27 maggio, inviava la Ia divisione corazzata americana e la 3a, 34a, e 45a (anch’esse americane) in direzione della zona Velletri-Valmontone. Il suo intento era quello di tagliare la strada alle unità germaniche che si ritiravano lungo la strada statale n. 6. Ma i reparti di copertura tedeschi impedivano una rapida avanzata. Dopo due giorni, il 29, un’altra divisione americana, la 36a (del “ Il Corpo” ) veniva lanciata verso Velletri, ad oriente dei colli Albani. Si cercava di raggiungere Valmontone, ma anche essa falliva il tentativo di tagliare la ritirata ai tedeschi.
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Il 2 giugno 1944. Il II Corpo d’Armata americano riusciva ad occupare Valmontone solo dopo il passaggio dell’ultimo reparto germanico in ripiegamento. Da Valmontone gli americani piegavano ad occidente, aggirando da nord i colli Albani e puntando verso Roma a cavallo della statale n. 6. Nella stessa giornata del 2 i tedeschi abbandonavano anche le posizioni sui colli Albani e si ritiravano sul Tevere. Era già in atto lo sgombero di Roma. Solo reparti della RSI combattevano ancora in difesa della Capitale italiana. L’avanzata alleata tra i colli Albani ed il mare era compiuta dalla 5a divisione di fanteria e la divisione corazzata britannica.
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